Le Sonate op.5 di Corelli sono tra le più celebri e rappresentano, appena successivamente la loro prima edizione, un fenomeno editoriale. I motivi di interesse, al di là della loro intrinseca bellezza, sono molti: un modello di musica strumentale italiana, uno studio per violinisti e la testimoninza di una pratica musicale di alcune generazioni. Oltre l'edizione del Roger (Amsterdam, 1710) che riporta l'ornamentazione dello stesso Corelli, sono pervenute numerose altre edizioni ornate da violinisti dell'epoca (Geminiani, Tartini, Roman, Duburg, ...). La contaminazione fra prassi violinistica e flautistica (nel nostro caso sul flauto dolce) ha portato ad un'emancipazione dello strumento a fiato e a uno studio del fraseggio ricondotto all'arcata violinistica. L'interpretazione di Luis Beduschi - musicista italo-brasiliano perfezionatosi alla Schola Cantorum Basiliensis e alla Scuola Civica di Milano - vuole recuperare l'ornamentazione originale di Corelli, facendo una propria trascrizione delle Sonate in certi casi al limite delle possibilità strumentali.