Sonata n.3, n.4, n.17 La Tempesta, n.18, n.27, n.28, n.30, n.31, n.32

Può un pianista russo accostarsi autorevolmente all’opera di Beethoven? Se si tratta di un genio assoluto, certamente sì. Sviatoslav Richter incarnava l’essenza stessa del genio, un colosso, un solista di livello universale, libero da qualsiasi idiosincrasia, stile effimero ed effetto fine a se stesso, in grado di esprimere brillantemente gli aspetti più reconditi di tutte le opere che eseguiva. Il Beethoven di Richter è sempre vigoroso e passionale, mantenendo un’assoluta sobrietà e un rigoroso rispetto testuale e rifuggendo quelle ridondanze enfatiche che in molti casi impediscono alla musica di raggiungere il cuore degli ascoltatori. Il vertice di questo imperdibile cofanetto triplo è rappresentato dalle ultime tre sonate, considerate da molti addetti ai lavori tra le versioni migliori presenti nel mercato discografico.