Allievo di Josquin, Antoine Brumel appartiene a quella generazione di artisti che hanno contribuito al fiorire delle più grandi opere polifoniche. Iniziò la sua carriera come cantore presso la cattedrale di Chartes, per poi andare a Ginevra, Laon, maestro di coro a Notre-Dame di Parigi, alla corte dei Savoia e infine a Ferrara. Un percorso classico che lo rese celebre all'epoca. La Missa Et ecce terrae motus non è estranea alla sua reputazione: opera elegante e sontuosa, una scrittura a 12 voci per quasi tutta l'opera, combina la finalità teologica alle complesse figure di un'arte figurata, come tipico delle messe franco-fiamminghe riascimentali. Il tema di 3 note dell'antifona dei Vespri di Pasqua, da cui il titolo della messa, viene elaborato in maniera soprendentemente varia e anche stravagante.