Dettagli
Autore: PERGOLESI GIOVANNI B.
Opera: L'Olimpiade
Etichetta: Arthaus Musik
Genere: Lirica
Supporto: Blu-Ray
Nr. pezzi: 1
Lingue: IT
Sottotitoli: IT, EN, DE, FR, ES, JP, Korean
DVD Formato:
DVD Ratio: 16/9
DVD Sound: PCM Stereo, dts-HD Master Audio 5.1
Direttore o Solista: DE MARCHI ALESSANDRO Dir
Orchestra e interpreti: Clistene: Raúl Giménez; Aristea: Lyubov Petrova; Argene: Yetzabel Arias Fernández; Licida: Jennifer Rivera; Megacle: Sofia Soloviy; Academia Montis Regalis
Registrazione live effettuata nel 2011 al Teatro Valeria Moriconi di Jesi – prima registrazione mondiale; Regia di Italo Nunziata
Con l’Olimpiade il famoso poeta cesareo Pietro Metastasio scrisse uno dei libretti più conosciuti e diffusi del XVIII secolo, come dimostra il fatto che venne messo in musica da oltre sessanta compositori vissuti nei periodi barocco e classico, tra cui Antonio Vivaldi, Antonio Caldara, Johann Adolf Hasse, Domenico Cimarosa, Gaetano Donizetti e Giovanni Battista Pergolesi, che nel 1735 realizzò una delle primissime intonazioni. Per la produzione andata in scena nel 2011 a Jesi, una buona parte del Teatro Valeria Moriconi fu occupata da una vasta piattaforma a croce, sulla quale vengono introdotti i diversi personaggi, che elaborano i loro piani, esprimono i loro sentimenti più riposti, i loro dolori e le loro speranze, mentre su un palco separato si tengono le Olimpiadi, l’evento più importante dell’antica Grecia, dal quale dipende la vita – la felicità o la rovina – di tutti i protagonisti. Quest’opera è interpretata da un cast di giovani cantanti di altissimo livello, comprendente Lyubov Petrova, Yetzabel Arias Fernández, Jennifer Rivera e Sofia Soloviy, con il celebre Raúl Giménez a vestire i panni di re Clistene. Sul podio c’è Alessandro De Marchi, considerato da anni uno degli interpreti più sensibili e ispirati del repertorio preromantico, alla testa della formazione di strumenti originali Academia Montis Regalis. «Sarebbe difficile immaginare un allestimento più felice o più elettrizzante dell’Olimpiade [...] che in teatro appare più naturale di quanto sarebbe stato lecito credere» (La Stampa).