Dettagli
Autore: HANDEL GEORG FRIEDRICH
Opera: Giulio Cesare
Etichetta: Arthaus Musik
Genere: Lirica
Supporto: DVD
Nr. pezzi: 2
Lingue: IT
Sottotitoli: IT, FR, EN, ES, De, CA
DVD Formato: NTSC
DVD Ratio: 16/9
DVD Sound: PCM Stereo, DD 5.1, DTS 5.1
Direttore o Solista: HOFSTETTER MICHAEL Dir
Orchestra e interpreti: Giulio Cesare, Flavio Oliver; Cleopatra, Elena de la Merced; Cornelia, Ewa Podles; Sesto, Maite Beaumont; Orchestra e Coro del Gran Teatre del Liceu
Registrazione live effettuata nel 2004 al Gran Teatre del Liceu di Barcellona; regia di Herbert Wernicke
Considerato tra le opere più affascinanti e avvincenti di Händel, il Giulio Cesare viene proposto in questo doppio DVD Video nello splendido allestimento andato in scena nel 2004 al Gran Teatre del Liceu di Barcellona con la regia di Herbert Wernicke, che concepì un adattamento molto innovativo comprendente anche alcuni frammenti tratti da altre opere del grande compositore sassone, tra cui Rinaldo, Orlando e Tolomeo. Al contrario della maggior parte delle produzioni messe in scena negli ultimi anni, questa versione aggiornata e rivisitata con estrema libertà non si pone l’obiettivo di ambientare il capolavoro di Händel in un contesto contemporaneo, ma di rivelarne gli aspetti meno evidenti, tra cui i risvolti psicologici, le premesse storiche e i retroscena politici. L’orchestra è diretta con eccellente piglio teatrale da un ispirato Michael Hofstetter, mentre il ruolo del protagonista è interpretato dal controtenore italo-spagnolo Flavio Oliver, considerato tra gli astri nascenti in questo genere di repertorio. Al suo fianco si mette in grande evidenza nel ruolo di Cornelia il mezzosoprano polacco Ewa Podles, che sfoggia un timbro vocale caldo e molto intenso. Il cast è completato dal soprano Elena de la Merced e dal mezzosoprano Maite Beaumont, due eccellenti cantanti spagnole ben conosciute dal pubblico di tutto il mondo, che vestono rispettivamente i panni di Cleopatra e di Sesto. Wernicke utilizza questo concetto per creare un incontro trasversale tra diversi elementi storici e artistici. In sostanza, la sua regia trasferisce sul palcoscenico l’idea che Händel aveva espresso nel Giulio Cesare, quella secondo cui il disordine sarebbe un fattore di arricchimento culturale ed emotivo.