Dettagli
Autore: SCHREKER FRANZ
Opera: Der Schatzgräber
Etichetta: Capriccio
Genere: Lirica
Supporto: CD
Nr. pezzi: 2
Direttore o Solista: ALBRECHT GERD Dir
Orchestra e interpreti: Josef Protschka, Gabriele Schnaut, Harald Stamm, Peter Haage, Philharmonisches Staatsorchester
Opera in un prologo, quattro atti e un epilogo su libretto di Franz Schreker - registrazione live effettuata al Teatro dell’Opera di Amburgo
Le opere di Franz Schreker sono tra i lavori teatrali che vennero eseguiti più frequentemente durante la Repubblica di Weimar, al punto che Der Schatzgräber (Il cacciatore di tesori) divenne una delle opere più famose di quegli anni, essendo stata messa in scena tra il 1920 – anno della sua prima rappresentazione – e il 1932 ben 385 volte in 50 città e allestimenti diversi. Per rendersi conto della grande popolarità raggiunta dall’opera di Schreker è sufficiente pensare che tra il 1925 e il 1936 la oggi ben più famosa Lulu di Alban Berg fu rappresentata 166 volte in 29 allestimenti diversi. Franz Schreker si dedicò esclusivamente all’opera, un fatto molto insolito per un compositore del XX secolo e che trova spiegazione nella sua tecnica compositiva. In particolare, Schreker adottò e rese ancora più indipendente la scrittura armonica accordale, collocandosi sotto questo aspetto nel solco tracciato dal Tristano e Isotta di Richard Wagner, un aspetto che appare evidente soprattutto nell’Interludio del terzo atto di Der Schatzgräber. Come avviene anche nelle opere di Wagner, alcuni centri tonali vengono utilizzati come “codice sonoro” per i diversi aspetti drammaturgici. Per fare un solo esempio, in Der Schatzgräber la tonalità di Do diesis minore identifica il regno dell’illusione – il mondo ideale in cui si trova il tesoro – mentre quella di Re minore esprime il suo contrario, vale a dire l’ambito della vita reale. Der Schatzgräber non fu solo l’opera più fortunata di Schreker, ma anche l’ultima a ottenere un grande successo. L’improvviso calo di popolarità di Schreker coincise con il cambiamento del panorama socio-culturale verificatosi in Germania nel 1924, un’evoluzione che sotto il profilo artistico si concretizzò nel passaggio dall’Espressionismo alla cosiddetta Nuova Obiettività (Neue Sachlichkeit) e sotto l’aspetto politico vide l’inizio del consolidamento della giovane Repubblica di Weimar.